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VALUTAZIONE PROTESI MAMMARIE NOCERA INFERIORE (SALERNO)

A QUALI CONTROLLI SOTTOPORSI DOPO MASTOPLASTICA?

Anche le donne che si sottopongono ad intervento di mastoplastica additiva, per motivi estetici o in caso di ricostruzione post intervento di mastectomia, devono sottoporsi a controlli periodici di prevenzione. È fortemente consigliato eseguire una visita senologica ed un’ecografia mammaria con cadenza annuale per controllare lo stato delle protesi e della ghiandola mammaria. Dopo i 40 anni, bisogna associare a questi ultimi anche una mammografia, che dovrà essere eseguita con una tecnica particolare per non danneggiare le protesi. La visita senologica in una donna con protesi al seno può risultare più complessa per la difficoltà oggettiva di distinguere il tessuto mammario dalla protesi stessa. Va inoltre valutata la rigidità del seno legata alla contrattura capsulare, evento fisiologico che si verifica dopo l’inserimento delle protesi. Talvolta la contrattura può verificarsi anche a distanza di mesi o anni, e può diventare sempre più rigida fino a comprimere la protesi. Durante la visita non bisogna mai tralasciare i cavi ascellari, alla ricerca di linfonodi aumentati di volume.

 

MAMMOGRAFIA E PROTESI AL SENO

La mammografia, anche per le donne portatrici di protesi, resta l’esame strumentale più efficace per la diagnosi precoce di tumore al seno. Infatti è l’unico in grado di riscontrare le microcalcificazioni, segno precoce di carcinoma ad uno stadio iniziale. Diversi studi hanno accertato che non esiste nessun aumentato rischio di sviluppare un carcinoma mammario in donne portatrici di protesi rispetto alla popolazione generale. Anche nelle donne con protesi, la mammografia si esegue comprimendo il seno tra due lastre. Il rischio che una protesi si possa rompere è minimo, ma in ogni caso è buona norma avvertire il personale sanitario ed il radiologo prima di sottoporsi all’esame. Sicuramente, la presenza di un corpo estraneo nell’organismo può inficiare i risultati di alcuni esami strumentali. Le protesi moderne sono costituite da materiale radiotrasparente, ossia che si lascia attraversare dai raggi X della mammografia, per cui i risultati ottenuti sono equiparabili a quelli di un seno naturale. Lo stesso inserimento della protesi può ostacolare l’esecuzione della mammografia. Il posizionamento della protesi al di sotto del muscolo pettorale (impianto sottomuscolare) rende più agevole l’esame e l’interpretazione dei risultati, al pari di un seno senza protesi. Diversamente, se la protesi è impiantata al di sotto della ghiandola mammaria (sovramuscolare), bisogna avvertire il tecnico radiologo che dovrà utilizzare delle proiezioni diverse per la corretta esecuzione della mammografia.

 

ECOGRAFIA E PROTESI AL SENO

L’ecografia mammaria è l’esame di primo livello da eseguire per valutare le protesi mammarie. Con l’ecografia mammaria è possibile studiare i margini della protesi, la presenza di eventuali rotture intra e/o extracapsulari, la presenza di sieromi periprotesici, oltre alla valutazione della ghiandola mammaria stessa e quindi il riconoscimento di cisti, noduli benigni o maligni. Si esegue come una semplice ecografia mammaria in una donna con seno naturale (collegamento), senza tralasciare il complesso areola-capezzolo ed i cavi ascellari. In genere, la protesi viene posizionata al di sotto del muscolo pettorale, in questo caso la ghiandola mammaria si ritrova anteriormente ad essa e risulta facilmente accessibile alla sonda. Il materiale di cui è costituita la protesi mammaria viene visualizzato all’ecografia come anecogeno; ciò comporta la formazione di artefatti che possono ostacolare la visualizzazione dei margini posteriori della protesi e dei tessuti retrostanti. Per questo motivo, in caso dubbio di lacerazioni o rotture di protesi, l’esame più specifico da eseguire è la RMN senza mezzo di contrasto.

 

RMN E PROTESI MAMMARIE

La RMN senza mezzo di contrasto è l’esame “gold standard” per la valutazione delle protesi mammarie. Con essa è possibile identificare con precisione eventuali rotture intra od extraprotesiche con spandimento del materiale protesico. Altra indicazione è lo studio di protesi impiantate da più di 10 anni per valutarne lo stato, in quanto sono più suscettibili di rottura. È un esame non invasivo e sicuro. Si esegue senza l’utilizzo di mezzo di contrasto e la paziente non necessita di alcuna preparazione. Per rottura intracapsulare si intende la presenza di una lacerazione dei foglietti interni della capsula protesica, senza spandimento del materiale protesico. Quando invece c’è una rottura anche della capsula esterna, con spandimento di materiale anche nei tessuti mammari, si parla di rottura extracapsulare. La RMN senza mezzo di contrasto consente, con una specificità altissima, la valutazione di entrambi i tipi di rottura, oltre a definire con esattezza la topografia di eventuali siliconomi su cui intervenire chirurgicamente.

 

PRENOTAZIONE ECOGRAFIA E RNM

Per prenotare una visita senologica, un RNM o un’ecografia mammaria a Nocera Inferiore ed in altri studi della provincia di Salerno, puoi chiamare al numero 0819211221; telematica, compilando il modulo di prenotazione online; presso il centro medico in via Domenico Rea, 6 (Scala B, I piano) in Nocera Inferiore.

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