La TOS, ossia la terapia ormonale sostitutiva è utilizzata da milioni di donne nel mondo al fine di ritardare e attenuare i sintomi tipici e talvolta fastidiosi della menopausa, un naturale processo fisiologico che compare generalmente intorno ai 50 anni. Quando invece si presenta entro i 40 anni si parla di menopausa precoce.
La terapia consente di riequilibrare l’organismo della donna riportandolo ad una condizione pari al periodo antecedente la menopausa e quindi all’età fertile. La TOS agisce attraverso la somministrazione di estrogeni associati ad una specifica dose di progestinici; ricorrervi a volte è indispensabile per attenuare i fastidiosi disturbi legati a questo periodo della donna.
La menopausa porta infatti con sé una serie di spiacevoli disturbi come l’insonnia, alterazioni dell’umore, improvvise vampate di calore, secchezza vaginale, riduzione della libido e altri disturbi che possono compromettere la qualità della vita e dell’intesa sessuale con il partner.
Inoltre col trascorrere del tempo, l’assenza di estrogeni, può generare la comparsa di patologie. In particolare subentrano spesso con la menopausa, disturbi come l’osteoporosi e malattie cardiovascolari. Tuttavia, non in tutti i casi di menopausa, la TOS è necessaria né tantomeno è da assumere per lunghi periodi.
La somministrazione della TOS è infatti stabilita in modo personalizzato relativamente alla sintomatologia ed ai fattori di rischio della paziente. È consigliata generalmente alle donne che incorrono in menopausa precoce o esposte ad un maggior rischio di sviluppo di osteoporosi od eventi cardiovascolari.
La scelta inoltre della terapia ormonale è stabilita dal medico anche in base alle condizioni generali della
paziente, alla sua età e al suo stile di vita.
Per sapere se è opportuno iniziare una TOS è buona norma, sottoporsi ogni anno a visite ed esami specialistici. In particolare, una visita ginecologica con pap test, una mammografia, una MOC ed esami del sangue.