La ginecomastia è un’ipertrofia della ghiandola mammaria maschile che determina un aumento del volume del seno nell’uomo celandone così la virilità. Il problema può interessare una o entrambe le mammelle e anche manifestarsi in modo asimmetrico e la sua origine può essere attribuita a fattori ormonali o ad una eccessiva presenza di tessuto adiposo.
Nel primo caso la ginecomastia prende il nome di “vera” ginecomastia e si attribuisce più nello specifico ad uno squilibrio quantitativo di testosterone che viene prodotto in quantità ridotte rispetto agli estrogeni gli ormoni femminili per definizione. In particolare lo squilibrio ormonale può essere dettato non solo da cambiamenti ormonali naturali, ma anche da patologie come l’ipogonadismo, tumori testicolari, ipertiroidismo, insufficienza renale o epatica.
Nella vera ginecomastia inoltre, può svolger un ruolo determinante anche la somministrazione di alcuni farmaci come gli steroidi anabolizzanti o anche l’abuso di sostanze come alcool o anfetamine. La prolungata assunzione può infatti compromettere la produzione di testosterone e contribuire all’aumento del seno nell’uomo.
La diagnosi di ginecomastia si esegue tramite specifici esami. In particolare si eseguono, l’ecografia mammaria ed ecografia testicolare che consentono di individuare l’origine del problema e esami del sangue. Per ridurre il volume del seno nell’uomo, in alcuni casi si può optare per la somministrazione di anti-estrogeni, creme di diidrotestosterone o inibitori dell’aromatasi. In casi più complessi di la ginecomastia in stato avanzato, la risoluzione del problema prevede la necessità di ricorrere ad un intervento di chirurgia plastica per la rimozione del tessuto ghiandolare in eccesso.