L’ecografia pelvica è un esame diagnostico che permette di esaminare gli organi presenti nell’addome inferiore quali prostata e vescichette seminali nell’uomo ed utero, vagina ed ovaie nella donna oltre alla vescica e ai tratti terminali dell’intestino in entrambi i sessi.
Ma non tutti gli organi presenti nella pelvi sono visibili all’ecografia in condizioni fisiologiche, come nel caso delle tube di Falloppio nella donna e dei dotti deferenti nell’uomo. L’obiettivo dell’esame è valutare la morfologia e le dimensioni di questi organi ed identificare la presenza di eventuali anomalie come masse atipiche o malformazioni.
Oltre ad informazioni statiche sulla forma e dimensioni degli organi pelvici, l’ecografia pelvica ci consente di avere informazioni di tipo funzionale, per esempio, sulla capacità di svuotare la vescica nell’uomo con ipertrofia prostatica o valutare la crescita dei follicoli ovarici nella donna.
Essendo un esame di facile esecuzione, l’ecografia pelvica è l’esame di primo livello da eseguire in caso di disturbi urinari, dolori del basso ventre, amenorrea, sanguinamenti vaginali anomali, irregolarità del ciclo, alterazione dell’alvo.
Ma attenzione, spesso in caso di stipsi ostinata o diarrea, l’ecografia non ci consente di fare diagnosi, in quanto il suo utilizzo per lo studio dell’intestino non sempre ci permette di identificare il motivo del disturbo, che nella maggior parte dei casi è di tipo funzionale piuttosto che organico.
Nelle pazienti in gravidanza, si ricorre alla ecografia pelvica per monitorare la gestazione e controllare lo stato di salute e sviluppo del feto. Con questo esame inoltre è possibile valutare le condizioni dell’utero e della placenta, del sacco amniotico e degli altri annessi uterini.
Infine, è un esame indolore e ripetibile anche a breve distanza, va eseguito a vescica piena e può essere utilizzato come guida per procedure interventistiche come biopsie ovariche, amniocentesi o villocentesi.