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Quando il dolore al seno diventa una preoccupazione: la mastodinia

Per quanto possa essere un problema molto frequente e diffuso, il dolore mammario, anche conosciuto come mastodinia, talvolta può essere sottovalutato nel suo impatto sulla qualità della vita. Circa il 70% delle donne in età fertile soffre di mastodinia e nel 30% dei casi può essere un disturbo importante ed invalidante.

A causa della maggiore conoscenza e consapevolezza delle donne sul tumore al seno, il dolore mammario spesso diventa motivo di forte ansia che diventa tra i primi motivi di vista senologica ed induce la donna a contattare il suo senologo di fiducia.

Ma vediamo insieme come si classifica la mastodinia.

Il dolore mammario può essere ciclico, non ciclico o dipendere da cause extramammarie.

La mastodinia ciclica colpisce donne in età fertile, è più comune tra il 25 ed i 35 anni e dipende dai cambiamenti ormonali che ogni mese intervengono nelle fasi del ciclo ovarico, portando ad un incremento di circa il 15% del volume mammario a causa dei liquidi trattenuti nei legamenti di Cooper del seno. L’eccesso di estrogeni, l’iperprolattinemia o l’ipersensibilità dei recettori mammari possono essere alla base della mastodinia, ma nessuna di queste tesi è stata dimostrata con evidenza. Il dolore viene descritto come una fitta, di solito bilaterale, ma di intensità diversa nei due seni, interessando quasi sempre i quadranti esterni della mammella. In genere inizia verso la metà del ciclo, per intenderci nella fase ovulatoria, raggiungendo l’apice negli ultimi tre-cinque giorni che precedono il flusso mestruale, con il quale si risolve. Spesso l’attività fisica, indossare indumenti stretti e la palpazione acuiscono il dolore. Purtroppo è un dolore con cui spesso bisogna convivere fino alla menopausa e l’uso di antinfiammatori o antiedemigeni a base di bromelina e boswellia possono ridurre la tensione mammaria legata all’aumento di liquidi.

La mastodinia non ciclica colpisce soprattutto donne tra i 40 ed i 50 anni, interessa quasi sempre un solo seno, dura di meno e tende a risolversi spontaneamente. Il dolore viene descritto come bruciore o schiacciamento e nella maggior parte dei casi può dipendere dalla presenza di cisti in rapido accrescimento, ascessi, dilatazione dei dotti, ematomi, anche se in molti casi la causa resta sconosciuta.

In ultimo ricordiamo le cause extramammarie di mastodinia, come la presenza di discopatie cervicali, condropatie delle coste o dello sterno, infiammazione del muscolo pettorale, sindrome dello stretto toracico, herpes zoster, ernia iatale, miocardiopatie o malattie polmonari. In questi casi il dolore è monolaterale e viene provocato o accentuato dalla pressione sulla parete toracica.

La diagnosi si basa sulla raccolta di un’accurata storia clinica, indagando soprattutto sui caratteri del dolore, sulla ciclicità, sulla sede, sulla durata e l’irradiazione, mentre l’esame obiettivo è importante per escludere masse palpabili, lesioni infiammatorie, secrezioni dal capezzolo, linfoadenopatie o malattie cutanee, tutti reperti che necessitano di approfondimento con mammografia ed ecografia mammaria.

In ultimo, ricordate che in ogni donna con un dolore mammario circoscritto e persistente è doveroso escludere con certezza un tumore al seno, anche se solo il 7% delle donne con cancro riferisce dolore.