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L’importanza della diagnosi precoce

Nonostante la mortalità per il cancro al seno sia negli ultimi anni in netto calo, soprattutto grazie ai progressi scientifici, ancora oggi, nel 2021, sono troppe le donne che scoprono il tumore mammario in fase avanzata e purtroppo non sopravvivono alla malattia. Ciò accade per la mancata adesione ai programmi di screening, un po’ per timore, un po’ per scarsa conoscenza. Ma è ormai noto quanto sia fondamentale la “prevenzione”, l’arma che abbiamo per combattere e anticipare le mosse di un tumore mammario. Infatti, individuandolo in fase precoce, possiamo notevolmente incrementare le possibilità di guarigione.

Grazie alla diagnosi precoce è possibile intervenire sulle lesioni maligne più piccole, in maniera meno demolitiva e con terapia spesso meno aggressive, aumentando in modo concreto le possibilità di sopravvivenza.

Negli ultimi 20 anni infatti, l’elevato numero di diagnosi precoci fatte grazie allo screening, ha permesso di ridurre in maniera sostanziale il tasso di mortalità per neoplasie mammarie.

Un ruolo di fondamentale importanza per la diagnosi precoce è svolto dalla mammografia che rappresenta il principale esame di screening in grado di identificare lesioni maligne anche millimetriche, talvolta sotto forma di piccole distorsioni parenchimali o microcalcificazioni, altrimenti non visibili con altre metodiche strumentali.

La mammografia è indicata dai 40 anni, con cadenza annuale, indipendentemente dallo stato ormonale della donna. Certo è che il seno di una donna in menopausa, che non si trova più sotto l’influenza degli ormoni ovarici, e che presenta una prevalenza adiposa, consente valutazioni mammografiche più facili rispetto ad un seno denso, ricco in ghiandola, che risulta più complesso da esaminare. Nonostante questo, anche se si ha un seno denso dopo i 40 anni è consigliabile sottoporsi a mammografia.

Ma nel corso dei 12 mesi che intercorrono tra una mammografia e l’altra cosa possiamo fare? Sicuramente è utile imparare a conoscere il proprio seno tramite l’autopalpazione. Fare questo “auto-esame” del seno ogni mese, con regolarità, ci permette di identificare per prime eventuali alterazioni delle nostre mammelle, consentendoci così di contattare il nostro senologo di fiducia con anticipo.