Uno dei problemi che può interessare le neomamme nei primi giorni di allattamento al seno sono le ragadi ai capezzoli.
Si tratta di piccole lesioni cutanee che si presentano in prossimità della punta o della base del capezzolo; possono essere superficiali o molto profonde con associato sanguinamento e risolversi spontaneamente in pochi giorni o perdurare per più tempo, talvolta con conseguenti infezioni o addirittura comparsa di mastite.
La loro insorgenza è principalmente ricondotta all’errata postura ed attaccamento del bambino al seno. La difficoltà del neonato può dipendere anche dalla conformazione dei capezzoli: infatti se piatti e introflessi o troppo grandi possono rendere complicato l’attaccamento e quindi l’atto della suzione. Ciò diventa facilmente ovviabile grazie all’utilizzo dei paracapezzoli.
Per cercare di ridurre al minimo la comparsa delle ragadi è quindi opportuno controllare la posizione e la bocca del del neonato durante la poppata.
Quando presenti, l’attaccamento al seno e l’allattamento possono diventare dolorosi. In questi casi è importante non smettere di allattare. L’improvvisa interruzione delle poppate può favorire la comparsa di ulteriori complicanze come la mastite. Il ristagno di latte infatti può causare una proliferazione di germi e aumentare così il rischio di un’infezione batterica.
Inoltre, se a causa del dolore si sceglie di allungare la pausa tra una poppata e l’altra o ridurre la durata dei pasti, il seno potrebbe ingorgarsi per il mancato periodico svuotamento. Il giusto tempo di allattamento per ogni seno è di circa 15 minuti a poppata; così si riduce la percentuale di arrossamento e di lesioni cutanee del capezzolo e la conseguente formazione di ragadi con sovrainfezioni batteriche.
Per ridurre il rischio di insorgenza delle ragadi sarebbe buona norma preparare il capezzolo durante la gravidanza, eseguendo dei massaggi con creme specifiche anti-ragadi o ancora meglio con olio di mandorle dolci. Invece, in caso non si riesca a prevenirle, si può favorirne la cicatrizzazione detergendo il capezzolo, mantenendolo pulito ed utilizzando una pomata all’ossido di zinco.