La mastopatia fibrocistica è una condizione parafisiologica che interessa molte donne in età fertile con un seno a prevalenza ghiandolare, caratterizzata dalla presenza di tessuto fibroso misto a formazioni cistiche o nodulari, che variano con l’andamento degli ormoni ovarici.
E’ tipica delle giovani donne in età fertile, riducendosi in menopausa. Infatti, nonostante a tutt’oggi le cause non siano del tutto chiare, alla base c’è uno squilibrio ormonale a favore degli estrogeni. In genere il suo riscontro è occasionale; durante l’autopalpazione la donna può sentire delle granulosità o delle nette nodularità, mobili e scattanti sotto le mani, che non determinano retrazioni cutanee.
E’ una condizione assolutamente benigna, con una sintomatologia varia. In genere le donne che ne sono affette riferiscono ipersensibilità, dolore e senso di tensione mammaria, soprattutto in fase pre-mestruale (quando le cisti tendono ad aumentare di volume), che diminuisce già nei primi giorni del ciclo; talvolta il dolore può estendersi al braccio o alla compressione del seno, al punto tale da non riuscire a dormire a pancia in giù o dedicarsi all’attività fisica.
La diagnosi oltre che clinica, si effettua con un’ecografia mammaria, che mostra la presenza di cisti a contenuto liquido o noduli prevalentemente fibrosi. Quando tali formazioni presentano caratteristiche poco chiare ecograficamente, è sempre consigliabile eseguire un agoaspirato per distinguerne la natura.
La mastopatia non necessita di alcun trattamento, ma talvolta per l’accentuarsi del dolore o della tensione mammaria è consigliabile assumere un antinfiammatorio o un antiedemigeno per ridurne la sintomatologia. Solo in determinati casi può essere necessaria l’aspirazione delle cisti o l’asportazione chirurgica.
Essere affetti da questa condizione benigna, non aumenta il rischio di sviluppare un tumore al seno, ma resta pur sempre una patologia per cui eseguire controlli ecografici e clinici periodici.