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Ecografia mammaria e mammografia: due esami complementari

Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa nel sesso femminile; basti pensare che in Italia 1 donna su 8 si ammala nell’arco della sua vita. Negli ultimi anni l’aumento delle diagnosi e la riduzione della mortalità sono legati all’utilizzo su larga scala della mammografia, unico esame di screening in grado di fare diagnosi precoce. Altra metodica di imaging ampiamente utilizzata nella pratica clinica per la scoperta del tumore al seno è l’ecografia mammaria.

Entrambi gli esami diagnostici permettono di ottenere importanti informazioni sulla struttura del seno e benché diversi tra loro, sono certamente metodiche complementari.
Ma andiamo per ordine.

L’ecografia mammaria è un esame strumentale che utilizza gli ultrasuoni mentre la mammografia è un esame radiografico che sfrutta i raggi X.

Indicata nelle donne di età inferiore ai 40 anni, l’ecografia del seno permette di studiare meglio la componente ghiandolare e fibrosa della mammella.  Quest’esame strumentale è infatti particolarmente raccomandato per le giovani donne, in gravidanza o in allattamento, in presenza di patologia infiammatoria e per il controllo periodico di noduli benigni, come cisti e fibroadenomi, anche in giovanissima età. Salvo diversa indicazione sulla base dei fattori di rischio, l’ecografia mammaria si ripete in media ogni anno.

Inoltre questo esame viene utilizzato a completamento della mammografia per definire le caratteristiche di un’opacità mammografica, per la valutazione della regione retroareolare in caso di secrezione dai capezzoli e in presenza di un nodulo parenchimale o di linfonodi ascellari.

Diversamente, la mammografia è indicata dai 40 anni in su. Quest’indagine utilizzata nello screening consente lo studio soprattutto di mammelle fibroadipose, con involuzione dei corpi ghiandolari, ossia di seni di donne in menopausa che non risentono più dell’influenza degli ormoni ovarici che si riducono in quest’epoca della vita.

La mammografia consente di individuare noduli di piccole dimensioni e microcalcificazioni, indicative di un tumore al seno ad uno stadio iniziale, permettendo così una diagnosi precoce.

Dunque, ecografia mammaria e mammografia sono due esami complementari tra loro. L’uno completa l’altro nel raggiungimento di una diagnosi certa.