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Cos’è l’agoaspirato e come si esegue?

Successivamente al riscontro di un nodulo tramite ecografia, che sia al seno o alla tiroide, spesso l’agoaspirato (FNAC) è l’esame diagnostico da eseguire per accertare la natura benigna o maligna della lesione.

Esso consiste nel prelievo di materiale cellulare tramite un ago sottilissimo, in genere più sottile di quello utilizzato per un prelievo del sangue.

Il campione prelevato viene analizzato al microscopio dal medico anatomo-patologo, il quale ci fornirà una diagnosi cellulare della lesione.

La seduta per il prelievo con agoaspirato non prevede il ricovero né l’anestesia locale. Infatti, ciò che il paziente sentirà sarà solo la piccola puntura dell’ago, la stessa che il medico utilizzerebbe per fare l’anestesia. Allora, perchè sottoporsi a due punture?

Si invita il paziente a stendersi sul lettino in posizione supina, per intenderci a pancia in su, e dopo aver localizzato tramite ecografia la lesione, si disinfetta la cute, così il medico può procedere al prelievo con ago sottile sotto guida ecografica. L’esame è della durata di pochi minuti.

L’agoaspirato è un esame rapido e poco invasivo, può essere eseguito anche nelle donne in gravidanza senza particolari controindicazioni.

L’esame è indicato sia per la diagnosi di lesioni rilevate in organi superficiali come tiroide e mammella, sia per lesioni di organi addominali.

Per ottenere il risultato del prelievo citologico sono necessarie in media da una a due settimane.

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